fiori e perline nigutindor
qui parlo di me

Educare alla bellezza

Tempo per me

Ieri è stato il quinto anniversario della morte del mio papà.

Avevo un rapporto molto conflittuale con lui, forse perchè eravamo molto simili, avevamo molto di cui parlare e forse perché ero l’unica della famiglia con cui lui poteva confrontarsi, sui temi più disparati. Puntualmente finivamo litigando: io sbattendo la porta e lui dondolando la testa dicendo “non ti arrabbiare che ti ammali”

papà e anna

Sono riuscita a recuperare il rapporto con lui solo negli ultimi anni, dopo che mi sono sposata, forse ha pensato che avessi messo la testa a posto, e quando la sua malattia si è fatta più sentire e lui si è ammorbidito, per forza di cose.

Una cosa su cui invece andavamo d’accordo era l’amore per l’arte: fin da che avevo 10 anni una volta al mese mi portava a Milano a visitare grandi e piccole mostre d’arte, stavamo fuori a pranzo e andavamo alla scoperta della grande città. Non ho mai dato peso a queste “gite” culturali, quando si fanno le cose si danno sempre per scontate, ma ora mi accorgo che sicuramente queste piccole esperienze mi hanno educato al “bello” e alla voglia di essere curiosa, sempre.

Sicuramente hanno influenzato le mie scelte di studio.

Ricordo ora quelle mattinate con nostalgia, peccato non aver neppure una fotografia o un selfie a immortalare il ricordo.

Un regalo fatto a mano

fiori e perline nigutindor

Oggi ho lasciato questa ghirlanda, che ho creato nei giorni scorsi usando i miei fiori in argilla, sulla sua tomba (sperando che non me la freghino) Ho utilizzato del rame ricoperto e quindi sempre lucido per legare i fiori e ho fissato i fiori con le perline colorate.

ghirlanda nigutindor

Volevo lasciargli qualcosa fatto con le mie mani, un ringraziamento tardivo per il tempo che ha passato con me la domenica mattina a Milano, per me così importante per la mia formazione.

ghirlanda nigutindor

 

 

yoga al tramonto montevecchia
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Yoga: una riscoperta che fa bene al cuore

Qualche mese fa ho fatto una lezione di yoga. Kundalini Yoga per la precisione, al tramonto!

Le origini

Devo fare una premessa per farti capire il perchè di questo post! Mio papà è maestro di yoga, (mio papà è morto quattro anni fa ma io lo penso sempre presente non riesco a parlare di lui al passato perché secondo me lui è ancora qui e con me)…. quindi…. mio papà è maestro di yoga. Appena andato in pensione, l‘anno in cui ho fatto la cresima, 1986, lo ricordo benissimo perchè in quei giorni è anche esploso il reattore di Chernobyl, è andato un mese in India precisamente a Lonavla e ancor più precisamente in una scuola dove insegnano tutt’ora yoga e la medicina Ayurvedica. La scuola si chiama Kaivalyadhama Institute e qui trovate il loro sito.

Tornato a casa ha cambiato la vita un po’ a tutta la famiglia: pratiche yoga un po’ per tutti,  lui che cercava d’insegnarmi la medicina indiana…pitta kafa e vata…alimentazione diversa: mangiare prima la frutta, carne ridotta al minimo, spezie sconosciute ai più in molti alimenti (curry e curcuma su tutto) e lui che faceva le Asana yoga la mattina, prima di pranzo e prima di cena. Ha proposto al comune di poter insegnare e nel giro di pochi anni aveva più di 40 allievi alla volta per più corsi ad orari diversi.

All’epoca io avevo 12 anni e mezzo e di questa ginnastica proveniente dall’oriente non me ne poteva fregare di meno!  Per farlo contento sono andata a qualche sua lezione ma vi assicuro che era una noia mortale, almeno per una dodicenne! Mi sono detta: mai più yoga. 

Questo libro me l’ha regalato papà. Mister Gharote era il suo maestro.

La riscoperta

A Giugno la Proloco di Montevecchia, di cui sono volontaria attiva perché mio marito ne è il Presidente, ha organizzato una seduta di yoga all’aperto al tramonto in un posto favoloso: il cucuzzolo di una collina con una vista spettacolare e io non potevo non andare!

Ho un po’ abbassato le difese riguardo lo yoga ed è stata una vera scoperta anzi una riscoperta

Non so se perché abbiamo fatto Kundalini yoga che è uno yoga particolare che richiama le forze spirituali e psicofisiche oppure il luogo,  le amiche venute con me o l’insegnante particolarmente brava forse è stato semplicemente lo yoga in sé.

Mi sono sentita come se mi fossi negata per tanto tempo una cosa di cui ne avevo assolutamente bisogno ma che in realtà non facevo solo perchè con mio papà ho sempre avuto un rapporto, diciamo, conflittuale.

Credo che questa sensazione di benessere, oltre ai benefici che la disciplina in sè dà, sia dovuta alla ricerca delle coccole perdute della mia infanzia…un cammino che ho iniziato con la lettura de “La via dell’artista”

Credo che ad ottobre mi iscriverò ad un corso di yoga.

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Felici per 100 giorni!

Felici per 100 giorni consecutivi!

Cliccate sul link sopra e….
Ci proviamo???
Io inizio oggi con questa foto su instagram!

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È il Tattoo che ho fatto sull’avambraccio sinistro.
Gli ideogrammi giapponesi sono le sette regole dei Samurai, il Bushidò!
È un Tattoo dedicato a mio papà che ci ha lasciati a novembre scorso.

 

Se volete seguire quanto sono felice pubblicherò le foto su Instagram e ogni tanto sulla pagina facebook di Nigutindor!