la via dell'artista

Paura di essere artisti

Ho iniziato a leggere solo il primo paragrafo del nono capitolo de “La via dell’artista” di Julia Cameron e già gli spunti di riflessione  sono molti.

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Si parla di “paura”, quella che ti fa pensare e dire che non riesci a partire a fare qualsiasi cosa in campo artistico solo perchè si è “pigri”.

Ho sempre pensato di aver avuto la fortuna di aver studiato quello che volevo, i miei genitori non mi hanno imposto uno studio in particolare, ma certo non mi hanno incoraggiato a fare una scuola, secondo loro, poco qualificante.

Ho studiato al liceo artistico di Lecco perchè era una buona scuola, con buoni professori. Quando dovevo scegliere l’indirizzo ho scelto senza ombra di dubbio “architettura” e fisiologicamente mi sono iscritta alla facoltà del Politecnico a Milano senza farmi troppe domande.

Ad ora, conoscendo il mio percorso di abbandono dell’architettura e di riscoperta delle arti manuali e della ceramica, sto pensando che forse non ho fatto la scelta giusta…forse avrei dovuto fare l’istituto d’arte, quello dove ti insegnavano a maneggiare i materiali. Laboratori di falegnameria, ceramica, tessitura….continuazione naturale all’Accademia di Belle Arti a Brera o al Dams a Bologna.

Vicino a casa mia c’era quello a Monza, era (parlo al passato perchè ora non c’è più) alla Villa Reale per la precisione, in aule fatiscenti e studenti coi capelli rasta, sandali ai piedi anche d’inverno e tanti tatuaggi….i miei genitori neppure ne volevano sentir parlare!

E così quando dovevo scegliere ho fatto la brava bambina e l’idea di andare contro al loro giudizio non mi ha neppure sfiorata, o forse l’ho fatto, ma solo inconsciamente.

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E il mio inconscio, o la mia anima o il mio se superiore, chiamatelo come volete, mi ha dato il permesso di pensarci solo quando ha trovato poi un’anima affine, Ivan mio marito, che mi avrebbe supportata in qualsiasi cambiamento avrei deciso di intraprendere, che mi avrebbe aiutato a superare la “paura”.

E’ pazzesco come nel 2007, quando ho conosciuto Ivan, le sincronicità si siano messe all’opera per farmi capire che la mia carriera da Architetto Paesaggista era finita. Ci ho messo quasi 10 anni per capire, fidarmi, aver coraggio, affrontare le aspettative di altri e prendere la strada giusta e davvero è l’Amore a curare la paura.

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Il nono capitolo è iniziato col botto e promette tante altre riflessioni!! Voi avete iniziato a leggerlo? Che pensieri vi ha scatenato?

Vi aspetto nel Circolo sacro su facebook per parlarne!

la via dell'artista

La via dell’artista: recuperiamo la sicurezza

Finalmente si parte col primo capitolo! Siamo un po’ in ritardo è vero, prima le feste poi abbiamo preso un po’ di tempo per capire bene gli strumenti di base: pagine del mattino e appuntamento con l’artista, adesso siamo pronti per iniziare! Ho pensato che per fare tutti gli esercizi del primo capitolo serve tempo quindi ci rivediamo tra 15 giorni per la verifica il 10 febbraio, leggeremo poi il secondo capitolo nei 15 giorni successivi! In questo modo ci rimetteremo in pari con l’idea di fare un capitolo al mese e chi arriva all’ultimo può ancora recuperare.

Il tema del primo capitolo è il recupero della propria autostima: più sicurezza in se stessi con l’abbattimento di convinzioni negative sulla possibilità di sviluppare le nostre doti creative, convinzioni nate quando eravamo bambini o ragazzi. Basta anche un solo commento negativo sentito da piccoli per azzittire il nostro artista bambino che è molto suscettibile e anche un po’ permaloso. Il mio lo è di sicuro!

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Diventa quindi fondamentale nutrire e dare molta attenzione al nostro artista bambino, coccolarlo un po’… se iniziamo a lavorare con lui non bisogna giudicarlo, non giudichiamo neppure le prime creazioni che faremo all’inizio del nostro percorso, cerchiamo di essere indulgenti e molto protettivi!

In questo primo capitolo serve ripercorrere la nostra vita e capire quali sono stati i nostri “nemici”: persone che ci hanno criticato, schernito o sottovalutato. Analizzare l’episodio che ci ha ferito, per tirare fuori tutto il dolore che ci hanno causato, aiuta per riacquistare fiducia in se stessi.

Serve ricercare anche gli “angeli” della nostra storia, persone che ci hanno sostenuto e incoraggiato! Mio marito e Valentina fanno parte di questa categoria!

L’aspetto a cui dare più attenzione rimane comunque che il nostro peggior nemico siamo noi stessi! Le nostre convinzioni negative ci bloccano e ci fermano ma, queste, le possiamo trasformare in affermazioni positive!

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Julia tornerà spesso a trattare il tema del censore, sarà la sfida più impegnativa per noi azzittirlo del tutto!

Quando ho fatto gli esercizi mi sono sentita molto vulnerabile, incapace, piccola ma, riscrivendo le mie grida del censore in chiave positiva e scrivendo poi le affermazioni creative sulle pagine del mattino mi sono sentita molto meglio!

Vi aspetto nel circolo sacro che abbiamo creato su facebook, un gruppo chiuso dove chiacchierare in tranquillità, per parlare del dolore venuto fuori da questa prima fase. Vi abbraccio e vi ricordo che il dolore viene fuori ma non rimarrà lì per sempre!