giardino brianza
Brianza

cascine e co-housing in brianza

Co-housing

Co-housing..conoscete questa parola? In italiano si traduce in co-residenza e vuol dire condividere parte di spazi abitativi.  La cucina, la lavanderia o spazi per il fai da te.

E’ una tendenza abitativa diffusa negli anni  ’60 nel nord europa per poi avere il boom in america negli anni ’80. Da qualche anno si parla di coabitazione anche qui in Italia ed è una parola che fa parte della mia esperienza personale perchè appena conosciuto Ivan abbiamo provato a comprare casa a Milano in co-housing.

Sognavamo un modo di vivere più umano, dove anziani e bambini potevano condividere una sala per passare il pomeriggio giocando a carte, una cucina con tanti tavoli per cucinare tutti insieme nel week end o per festeggiare i compleanni. In progetto c’era una serra per coltivare l’orto e un ufficio con stampante professionale e altri aggeggi utilizzabili da tutti gli abitanti del condominio. 

L’esperimento è fallito per tanti motivi e non sto qui a raccontarveli ma l’esperienza di creazione della comunità è stata fatta talmente bene che ancora ora, a distanza di 10 anni, sentiamo ancora persone di quel gruppo.

Cascine

Qualche settimana fa sono stata invitata al bloggerday di primavera organizzato  dal Consorzio Brianza che Nutre che ci ha fatto conoscere, grazie all’associazione “Sentieri e Cascine” di Casatenovo, la vita in cascina dei primi anni del ‘900 con la visita alle 3 più grandi e caratteristiche cascine del territorio.

Ho subito pensato che la vita in cascina del secolo scorso somiglia molto all’idea di vita condivisa e di sostegno che si auspica si crei in un co-housing, certo, con tutte le comodità che ha portato la vita moderna.

Perché nelle cascine che abbiamo visitato l’acqua non era corrente.

Si andava al pozzo, i bagni erano comuni e all’esterno, il forno per il pane era comune e a turno lo usavano le diverse famiglie per cuocere il pane per la settimana.

Pur con la povertà che c’era la famiglia era unita: le donne più anziane curavano i bambini di tutti.

La sera invece che vedere la televisione ci si trovava per raccontarsi la giornata mentre si facevano i rammendi o del ricamo.

I ragazzi aiutavano i genitori nella manutenzione degli spazi comuni, tutti lavoravano, gli uomini nei campi e le donne curando i bachi da seta.

La Corte Grande di Campofiorenzo

I volontari dell’associazione ci hanno accompagnato alla scoperta di un bellissimo complesso chiamato “La Corte grande” di Campofiorenzo.

Un esempio speciale delle tipiche abitazioni della pianura padana in particolare della brianza.  Un grande complesso abitativo che in questo caso ospitava eccezionalmente una piccola chiesa, un lavatoio (non più esistente), oltre alle stalle e ai porticati e ai depositi per gli attrezzi agricoli.

Il cortile interno era piantato a gelsi, l’unico albero che dava da mangiare ai preziosissimi bachi da seta (lat. scient. Bombyx mori) bruchi che per fare la muta prima di diventare farfalla producevano questo finissimo filo per creare il bozzolo che veniva utilizzato per realizzare la preziosa seta.

Molte tradizioni e usanze comuni derivano proprio dalla coltivazione dei bachi.

Nella cascina “verdura” un affresco degli primi anni del 900 rappresenta San Giobbe, protettore dei bachi da seta e i volontari dell’associazione ci han raccontato del loro percorso di scoperta dei “segni del sacro”  dove hanno individuato oltre 200 rappresentazioni sparse tra le cascine della zona del Casatese, mettendo in evidenza un aspetto fondamentale della vita in cascina: la devozione cristiana tra tradizioni e superstizioni.

L’ultima cascina visitata è quella di Rancate. Qui, grazie ad un intervento di ristrutturazione unitario, è assolutamente palese l’intenzione di trasformare solo una vecchia abitazione in un cohousing.

La torre è uno spazio comune così come il giardino e l’orto posteriore.

Racconti

I volontari dell’associazione “Sentieri e Cascine” han presentato poi nel pomeriggio presso la libreria Perego il libro “La Rondine sotto al portico”.

Vi si descrive ed elenca i nuclei rurali casatesi alla fine del 1970 con l’aiuto di foto e planimetrie, immagini di vita collocabili in quel periodo ed infine, racconti e testimonianze.

L’associazione è molto attiva e preziosa perchè mette su carta e su video (molte interviste le trovate su youtube) le nostre tradizioni che altrimenti andrebbero perse.

Va a loro il mio GRAZIE!

villa vittadini brianza
Brianza

Volete saperne di più sulla Brianza?

Brianza: il luogo dove vivo e dove creo, non ha una definizione territoriale precisa e racchiude parti di province diverse tra Monza, Como Milano e Lecco. Ha però delle caratteristiche di natura geografica, demografica, economica, sociale, culturale e linguistica che la individuano in modo chiaro dal resto della Lombardia.

Brianza che Nutre

Qualche settimana fa sono stata invitata in qualità di blogger, ma anche di conoscitrice del territorio, al bloggerday organizzato dal Consorzio “Brianza che nutre” che si è svolto proprio intorno al paese dove vivo: Montevecchia.

Il Consorzio, nato grazie alla spinta di EXPO 2015, coinvolge più di venti realtà territoriali nel mondo della ristorazione, accoglienza, associazioni di volontariato, istruzione, editoria e stampa e produttori di alimenti di alta qualità.

Si prefigge di far conoscere le eccellenze della Brianza al mondo e uno strumento che utilizza è quello di coinvolgere in tour eno-gastronomici e culturali alcuni food e travel blogger.

Io vivo qui da sempre e dò molto per scontato ma davvero le eccellenze sono moltissime e i luoghi bellissimi, e il tour è stato d’ispirazione per decidere di raccontarvi su questo blog delle bellezze che mi circondano, che nutrono l’anima non solo il corpo.

Anche a me piace capire e scoprire il background delle artigiane che amo: dove vivono e quali sono le loro basi culturali e la cosa si fa ancora più importante quando con le tecnologie moderne è molto più facile comunicare con persone di tutta Italia e anche da tutto il mondo.

Montevecchia

Montevecchia è dove vivo e dove mi ispiro, si trova in particolare nella Brianza Lecchese ed è la prima collina che si incontra uscendo da Milano e andando a Nord, verso il lago di Como, verso Lecco in particolare.

Il territorio comunale è completamente immerso nel Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone e attraversato da una decina di sentieri facili da percorre a piedi. 

L’area del parco è molto più grande del comune ed è una riserva ricoperta da boschi e attraversata dal torrente Curone; richiama così tanti turisti, anche per i numerosi agriturismi e ristoranti presenti in zona. Un angolo di Toscana al nord.

Il Bloggerday

Il tour si è svolto in più tappe e ve ne parlerò approfonditamente nei post che scriverò prossimamente, ma voglio ingolosirvi raccontandovi di quali luoghi siamo andati alla scoperta, io con 8 tra giornaliste e blogger affamate e infreddolite, curiose di scoprire le bontà brianzole.

Purtroppo il tempo non ci ha assistito quella domenica ma i nostri ospiti ci hanno coccolato moltissimo per compensare la mancanza di sole.

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I Cucinieri a Viganò di Brianza

Un luogo dedicato a banchetti, aperitivi e brunch domenicali. Entrate in cucina abbiamo visto all’opera i cuochi che ci han spiegato due ricette utilizzando i prodotti dei produttori del consorzio : Zafferano Padano e Miele.

Il brunch buonissimo e l’occasione di sedere attorno ad un tavolo con persone sconosciute è il retaggio culturale italiano più bello che ci sia.

Il Santuario di Montevecchia

In epoca Romana era una fortezza che si è trasformata in santuario nelle epoche successive.

E’ famoso per il suo organo, ma soprattutto, grazie alla sua posizione dominante, per la sua vista mozzafiato. Ho fatto da guida spiegando qualcosa di Montevecchia. Un grazie va a Domenico e a Carlo della Promontevecchia per la spiegazione sull’eco-sistema naturale e sulla storia del Santuario.

Tenuta Valcurone

Una cantina vitivinicola di vecchia data ma organizzata e gestita con spirito moderno, grafica accattivante e vini sinceri.

La sorpresa è stata vedere trasformato il vecchio agriturismo in ristorante di livello, interni magici, piatti di alta cucina cucinati dallo Chef Edoardo Lorenzetti. Ci torneremo presto!

Villa Sormani del Conte Uva

Una residenza storica di Missaglia perché non costruita come le altre ville brianzole intorno al 1600, qui si parla di templari e medioevo.

Siamo stati ricevute personalmente dal Conte Alberto Uva che ci ha raccontato della stratificazione storica della sua casa e dei progetti per il futuro…Cene Verdiane con menù rielaborato da ricette proprio di Giuseppe Verdi, rappresentazioni delle sue opere nella sala dei concerti con tenori e soprani in abiti dell’epoca cuciti appositamente per l’occasione.

La brianza è magica e non lo sa nessuno…c’è veramente molto da scoprire e da raccontare!